Convenzione Europea Paesaggio

La Convenzione Europea Paesaggio (2000) è il primo trattato internazionale esclusivamente dedicato al paesaggio europeo inteso in modo globale.


La Convenzione europea paesaggio è stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000 ed è stata aperta alla firma degli Stati membri dell’organizzazione a Firenze il 20 ottobre 2000.

Suo scopo è promuovere la protezione, la gestione e la pianificazione dei paesaggi europei e di favorire la cooperazione europea.

La Convenzione è il primo trattato internazionale esclusivamente dedicato al paesaggio europeo nel suo insieme.

Si applica a tutto il territorio delle Parti: sugli spazi naturali, rurali, urbani e periurbani. Riconosce pertanto in ugual misura i paesaggi che possono essere considerati come eccezionali, i paesaggi del quotidiano e i paesaggi degradati. Ad oggi, 32 Stati membri del Consiglio d’Europa hanno ratificato la Convenzione e sei l’hanno firmata.


Convenzione Europea Paesaggio


Nel 2008, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha emanato una raccomandazione – CM/REC (2008)3 – portante le Linee Guida per l’applicazione Convenzione Europea paesaggio.


Raccomandazione Consiglio Ministri su Convenzione Europea Paesaggio


Successivamente in materia di paesaggio  è intervenuta la dichiarazione congiunta tra UNESCO ed il Segretariato di  CBD (Convention on Biological Diversity) sul nesso tra la diversità biologica e quella culturale, di cui il paessaggio rappresenta un rilevante fattore:

“1.    Agree  that the following conclusions are of special relevance in the European context:

a.    Rural and urban livelihoods and wellbeing are closely connected to the status and trends in biological and cultural diversity;
b.    The current state of biological and cultural diversity in Europe results from the combination of historical and on-­‐going environmental and land use processes and cultural heritage;
c.    As it assimilates economic, social, cultural and environmental processes in time and space, the European landscape is predominantly a biocultural multifunctional landscape. As such, it provides a crucial and effective space for integration of biological and cultural diversity for human wellbeing, including in the context of rural territories;
d.    Temporary, semi-­‐permanent and permanent migratory human movements and associated exchange of skills, knowledge and goods between town and countryside have in many cases shaped the local biological and cultural diversity and still provide ample opportunities for their enhancement;
e.    Landscapes rich in biocultural diversity are often those managed by small-­‐scale or peasant farmers, traditional livestock keepers/pastoralists, and small-­‐ scale/artisanal fishermen;
f.    The involvement of local communities, and recognition of and respect for their cultural heritage, traditional knowledge, innovations and practices can assist in more effective management and governance of multifunctional biocultural landscapes,and contribute to their resilience and adaptability;
g.    To better understand the dynamic interplay between biological and cultural diversity at the landscape level and its implications for livelihoods and wellbeing, there is need for enhanced interdisciplinary and transdisciplinary research of the links between biological and cultural diversity at the national and sub-­‐national levels, including their historical background;
h.    Public awareness of the links between biological and cultural diversity and political action that considers these links in policy and decision making processes are needed to effectively implement international and national commitments dealing with environmental, social and economic sustainability and human wellbeing at different scales”.


Dichiarazione congiunta UNESCO - CBD


Per quanto concerne l’Italia (la cui Costituzione impegna la Repubblica a tutelare il paesaggio: art. 9), nel 2004 veniva adottato il cosidetto “Codice del Paesaggio” (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Inoltre nell’anno 2012:

  • mediante d.legge 5/2012 (portante modifiche alla legge 227/2001) sono state introdotte specifiche norme sul restauro del paesaggio rurale;
  • al Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) sono state attribuite competenze circa le politiche sul paesaggio rurale (ivi comprese qulle per le candidature UNESCO dei paesaggi rurali), da cui:
    • conseguito un decreto ministeriale per l’istituzione dell’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, che fra l’altro ha prodotto interessanti atlanti.
    • stata prevista la collaborazione con l’Istat per l’inserimento della qualità del paesaggio rurale negli indicatori di benessere della popolazione.

 


Tutelando la viticultura “eroica” e quella “storica”, il Testo Unico sul Vino introduce interessanti modalità attuative dei principi fissati dalla Convenzione Europea Paesaggio.