Stipulare un buon contratto, redatto in modo adeguato e preciso, rappresenta spesso un ottimo modo per prevenire le liti ovvero, se esse comunque insorgono, affrontarle da una posizione di forza.
Ciò vale sempre, ma in particolar modo quando le parti appartengono a Stati diversi, e cioè quando il contratto si riferisce ad uno scambio commerciale internazionale.
In tale contesto, vi sono molte clausole che gli imprenditori solitamente ignorano ovvero sottovalutano, quali – ad esempio – quelle in materia di legge applicabile e foro competente. Sebbene tale approccio sia comprensibile, essendo gli imprenditori naturalmente concentrati sui termini essenziali della transazione (tipologia di merce, prezzo, termine di consegna, etc..), è compito di un buon consulente richiamare l’attenzione dei propri clienti sulle clausole apparentemente “secondarie”, poiché esse hanno talora la capacità di stravolgere interamente i rapporti economici tra le parti, a loro insaputa.
Altro esempio è l’uso improprio degli Incoterms predisposti dalla Camera di Commercio Internazionale: la scelta di quello sbagliato può bloccare il funzionamento delle garanzie pattuite nel contratto!
Assisto quindi i clienti durante i negoziati commerciali, anche quando vengono condotti in lingua inglese, preoccupandomi di tutelare i loro interessi sul piano giuridico, senza tuttavia pregiudicare l’andamento delle trattative economiche.