Fiat vs. General Motors

Una mediazione storica di successo è stata quella nel caso Fiat vs. General Motors.


Circa 10 anni fa, le due società erano legate da un complesso accordo di joint venture, che però non funzionava. La situazione era inoltre complicata per effetto delle loro condizioni finanziare alquanto precarie.

Essendo fallite le trattative tra tutti i soggetti interessati dalla vicenda (le banche creditrici erano inevitabilmente presenti nel negoziato), si profilava ormai l’avvio del contenzioso, che avrebbe dovuto essere costituito da un apposito arbitrato.

La litigation appariva tuttavia una pessima soluzione per tutti.

Prima di instaurare il (peraltro costosissimo) contenzioso, le parti diedero corso ad una “mediation a New York”, che nel febbraio 2005  consentì di risolvere l’intricata situazione in tempi molto brevi e con soddisfazione di tutti gli interessati.

Per contro, fallì completamente il negoziato all’epoca promosso dal governo italiano (soggetto che storicamente riversò un fiume di denaro alla Fiat sotto forma di aiuti di Stato, forse addiritttura superiore all’ammontare delle tasse da quest’ultima corrisposte nel tempo).

L’intera vicenda ebbe notevole eco nella stampa italiana, i cui articoli consentono di ricostruire i termini economici dell’intera vicenda ed evidenziano i rilevanti vantaggi che la mediazione consentì di ottenere, del tutto impensabili se si fosse ricorso alla litigation.

La storia della trattativa:

Il successo del negoziato: La Stampa, 14 febbraio 2005,

Significativi i commenti rilasciati al termine di tale negoziato di successo:

  • John Elkan: “Siamo soddisfatti di aver raggiunto un’intesa senza conflitti e sopratutto di aver mantenuto buoni rapporti con GM”;
  • Luca Cordero di Montezemolo: “Abbiamo evitato i rischi di una lunga litigation. I nostri rapporti con GM resteranno ottimi“;
  • Rappresentante della banca di investimenti Morgan Stanley: “Un accordo rapido è meglio di una battaglia legale“.

 

Appiano_La_negoziazione_assitita

Tali eventi mi diedero lo spunto per scrivere, insieme ad alcuni colleghi, un libro – pubblicato nel corso di quello stesso anno – con cui presentai in Italia i sistemi ADR, all’epoca ben poco conosciuti.

Nonostante l’evidente successo della mediazione, stranamente l’intera vicenda fu presto dimenticata, per non dire “rimossa”.


I fatti successivamente avvenuti sono poi stati oggetto della sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo nel caso Grande Stevens, resa nell’anno 2014.